Il PCO meta-ecologico – SECONDA PARTE

Lug 13, 2022 | Processi e metodologie

Sapevate che tutte le specie di bombi presenti in Europa centrale sono più o meno fortemente minacciate. Nella sola Germania 10 delle 29 specie di bombi presenti sono già scomparse a livello regionale. Gli interventi di protezione mirati sono indispensabili non solo per la rarità di questi insetti, ma anche per la loro utilità diretta in frutticoltura e orticoltura così come per il loro significato per le colture in generale. La protezione può iniziare con l’installazione delle cassette per bombi e con la coltivazione e la cura di specifiche piante mellifere come i gattici del salice, la veccia e le piante da frutto. Infatti i bombi sono insostituibili a causa delle loro caratteristiche particolari. Le specie di bombi a proboscide corta volano a basse temperature, generalmente tra +5 ºC e -5 ºC. Allo stesso tempo i bombi a proboscide corta, mordendo la corolla di alcuni fiori, aprono la via iniziale alle api da miele e selvatiche all’inizio della primavera. I bombi, specialmente le regine, trasportano con ciascun carico una quantità di polline 4 volte superiore a quello delle api da miele e selvatiche; inoltre sono molto più veloci. Le specie di bombi a proboscide lunga sono il Bombus sylvarum, il Bombus hortorum, il Bombus pascuorum, il Bombus ruderarius, il Bombus pomorum, il Bombus ruderatus, il Bombus subterraneus, il Bombus distin- guendus, il Bombus veteranus e il Bombus humilis. Le specie di bombi a proboscide corta sono, tra le altre, il Bombus terrestris e il Bombus lucorum, il Megabombus mesomelas, il Bombus lapidarius, il Bombus pratorum e il Bombus hypnorum.

Gli stessi calabroni sono soggetti a protezione speciale in Germania e, in parte, anche in Austria. È dimostrato che i calabroni attaccano esclusivamente per autodifesa cioè quando sono inseguiti direttamente. Generalmente la puntura non è più pericolosa di quella di un’ape. In Europa vivono soltanto due specie di calabroni che, insieme alle piccole specie di vespe, appartengono alla famiglia delle Vespinae o delle Vespidae. A loro volta queste, come anche la famiglia delle api, appartengono all’ordine degli imenotteri. I calabroni si nutrono esclusivamente di nettare, linfa di frutta e piante. Invece la loro prole si nutre di insetti e larve (proteine animali) catturati vivi dai genitori. Attaccano anche insetti in grado di difendersi e adempiono un ruolo di regolazione importante nella struttura specifica della natura. Quando questa rete di relazioni viene disturbata aumenta la probabilità di una moltiplicazione di massa degli insetti nocivi per l’uomo (per es. il bostrico). Il bostrico è definito il flagello dei boschi e della vite, uno degli insetti più temuti per i boschi, soprattutto per l’abete rosso. In special modo il bostrico tipografo (Ips typographus, Linnaeus, 1758) coleottero, appartenente alla famiglia dei curculionidi, che proprio come l’oziorrinco, diventa dannoso per le piante sia sotto forma di larva che nello stadio adulto, colpendo soprattutto la corteccia. Sapevate che una grossa colonia di calabroni può catturare fino a mezzo chilo di insetti al giorno (tafani, tipule, bruchi, vespe ecc.) per la propria nidiata?

Applicando queste idee otterremo in un sol colpo la riqualificazione dell’immagine degli operatori della disinfestazione professionale, la disinfestazione biologica, la protezione degli animali e l’osservazione della natura, tutto allo stesso tempo! Straordinario! Questi metodi per la protezione della natura consentono l’insediamento di insetti “utili” come api solitarie, icneumonidi, formiche, ragni ed anche microbi utili e la meraviglia consiste nella possibilità di osservare direttamente gli insetti protetti durante le varie fasi dei loro cicli di vita. Questi sistemi garantiscono rilassanti osservazioni ed esperienze scientifiche in giardino o sul balcone. L’esperienza e la conoscenza diretta della bellezza di questo gruppo di animali costituiscono la base per un rapporto rispettoso con la natura.
Esistono tipologie per insetti solitari, infatti la maggior parte delle specie di imenotteri che nidificano in cavità non sono in grado di scavare. Al contrario utilizzano dei fori di passaggio già esistenti in cui costruiscono la cella di incubazione. Tali passaggi sono creati da particolari coleotteri che mangiano il materiale creando dei cunicoli. Il significato ecologico e agronomico di questi gruppi di insetti è notevole in quanto regolano lo stock di altri “insetti nocivi”. Inoltre, essendo degli impollinatori, svolgono un ruolo importante dal punto di vista ecologico, infatti nei nostri paesaggi antropizzati e spogli vi è una carenza di luoghi di nidificazione. L’installazione di questi nidi per insetti dovrebbe essere un desiderio per qualsiasi amico della natura. Non esistono regole precise per la collocazione dei nidi, ma generalmente è opportuno cercare dei luoghi assolati, al riparo da vento e pioggia anche se i luoghi di installazione ideale sono casotti per giardino, pergolati, muri, giardini o addirittura balconi al terzo o quarto piano. I nidi devono restare all’esterno anche in inverno in quanto, altrimenti, gli insetti uscirebbero in anticipo dal nido e andrebbero a terra.

Chi potrebbero essere quindi i nostri graditi ospiti? Facciamo una veloce carrellata: cinciallegra, cinciarella, cincia bigia, cincia mora e cincia dal ciuffo, codirosso, picchio muratore, balia dal collare e balia nera, passera mattugia e passero domestico, rondini, balestrucci, pettirossi, zigoli gialli, passere scopaiole, merli, calabroni, crisopidi, stafilinidi, i “pipistrelli boschivi” come il pipistrello di Nathusius, l’orecchione bruno, nottola minore e nottola maggiore, vespertilio di Daubenton e vespertilio di Bechstein, il serotino comune, il pipistrello nano, il barbagianni tra i più importanti nemici naturali dei topi di campagna, delle arvicole e dei ratti, il riccio che può essere di grande aiuto perché si ciba di tutto quando consideriamo “dannoso” come lumache, bruchi, coleotteri e giovani topi, l’”utile” crisopide, nota anche con il nome di “crisope” o “crisopa”, nemico naturale di afidi e acari, con e le sue larve che distruggono le specie di insetti piccoli, i cosiddetti “insetti nocivi” e che nella loro fase di sviluppo (che dura circa 2 settimane) possono distruggere da 400 a 500 acari, forbicine, coccinelle, fino a 200 specie di api selvatiche, reduvidi, asilidi, tripidi, alcune specie di vespe solitarie con cui è possibile decimare una percentuale variabile tra il 60 e il 90% degli insetti dannosi per le colture e i vivai di piante ornamentali, ad esempio gli acari, i bruchi della cavolaia maggiore, i bruchi della nottua del cavolfiore, le larve delle tentredini, i bruchi della falena invernale ecc. subiscono una forte riduzione. La forbicina, insetto che ha una predilezione per afidi, tetracnidi, larve e uova di insetti e altri piccoli animali considerati nocivi dagli uomini, molto utile nella lotta contro gli afidi nei giardini, e ancora, formiche, lumache, isopodi, litobi, carabidi, ragni, forbicine e lombrichi, millepiedi, larve di coleotteri e molti altri. Meditiamo tutti insieme su questi aspetti e al di la della strada che decideremo di percorrere, un dato è certo, l’immagine della nostra categoria ha urgente bisogno di riqualificarsi e quella indicata in questo doppio articolo è solo una delle tante possibili opzioni!